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Corruzione Liguria, Toti prepara il 'ritorno': "No a dimissioni"

Oggi o domani il difensore presenterà istanza per chiedere una serie di incontri con diverse personalità politiche

Giovanni Toti (Fotogramma/Ipa)
Giovanni Toti (Fotogramma/Ipa)
17 giugno 2024 | 06.56
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Giovanni Toti, il governatore ligure dal 7 maggio scorso ai domiciliari con l'accusa di corruzione, prepara il suo 'ritorno' in politica e con il difensore Stefano Savi si concentrata sulle istanze da presentare in procura a Genova, già oggi o al più tardi domani, per chiedere una serie di incontri con diverse personalità politiche "per un doveroso confronto e aggiornamento sulla situazione attuale, ma tra i temi sul tavolo non ci sono le dimissioni". Incassato il no alla revoca dei domiciliari, il presidente della Regione Ligure non si lascia abbattere e si concentra sulla lista di nomi con cui interloquire a stretto giro, a partire dalla sua maggioranza che ha sempre fatto quadrato intorno a lui.

"Certamente nelle prossime ore presenteremo al tribunale di Genova la richiesta da parte di Toti sia di potersi confrontare con la sua lista, che è il primo gruppo per forza numerica del consiglio Regionale, e, inoltre, di poter avere un confronto con i leader regionali dei partiti della coalizione e con il gruppo parlamentare di riferimento a livello nazionale" spiega l'avvocato. Più che al faccia a faccia come avvenuto con l'assessore Giacomo Giampedrone, lo scorso primo giugno, le istanze verranno estese a più leader, di caratura nazionale, tanto che il vertice potrebbe svolgersi da remoto. Il primo obiettivo è un confronto interno, poi spiega il legale "potranno seguire, a stretto giro, ulteriori richieste di incontri con ulteriori personalità politiche. Ricordiamo che Toti, oltre alla funzione istituzionale di presidente di Regione riveste il ruolo di leader di una forza regionale assolutamente indispensabile per le scelte politiche del prossimo futuro".

Quel che appare certo, sul fronte dei contenuti, è che "le dimissioni non sono l'oggetto degli incontri, indispensabili a un primo confronto circa le politiche regionali ad ampio spettro che il consiglio, e specificamente la maggioranza, dovrà portare avanti in attesa del ritorno alla piena agibilità politica del presidente Toti". E' proprio la scelta di restare in sella a pesare nelle esigenze cautelari che solo venerdì scorso hanno portato la gip di Genova Paola Faggioni a negargli la revoca dei domiciliari sottolineando il pericolo della reiterazione "in vista delle prossime competizioni elettorali regionali del 2025, per le quali aveva già iniziato la relativa raccolta di fondi". Un pericolo "concreto" se si considera che "continua tuttora a rivestire le medesime funzioni e le cariche pubblicistiche, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti". Tesi che la difesa è pronta a contestare facendo ricorso ai giudici del Riesame, ma i tempi dell'udienza non saranno brevi.

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