Gara per portare il defibrillatore in scenario di arresto cardiaco improvviso nel quarto test di volo per il progetto della Sis118. Balzanelli: "Si è intervenuti sul paziente 2 minuti prima, questo significa restituirgli almeno il 20% in più di probabilità di tornare a vivere"
Drone batte ambulanza anche sulle brevi distanze, per portare soccorso in caso di arresto cardiaco improvviso. Questo l'esito del quarto test di volo, oggi a Palagianello (Taranto), del progetto sperimentale di cardioprotezione aerea Sanitary Emergency Urban Air Mobility (Seuam), della Società italiana sistema 118.
"In uno scenario di arresto cardiaco improvviso simulato, nella masseria Sacramento di Palagianello, sono stati contemporaneamente attivati dalla Centrale Operativa 118 di Taranto una ambulanza del 118 e il drone “Prometeus” dotato di defibrillatore - spiega Mario Balzanelli, presidente nazionale Sis118 - Percorrendo una distanza similare di 4 km circa dalla sede dell'evento, il drone è arrivato dopo 1 minuto e 31 secondi, mentre l’ambulanza ci ha impiegato 4 minuti e 37 secondi. Calcolando all’incirca 1 minuto perché il primo soccorritore occasionale prenda il defibrillatore, colleghi gli elettrodi al torace del paziente ed eroghi la scarica elettrica, grazie al trasporto iperveloce del defibrillatore tramite drone, la scarica elettrica sul torace del paziente è stata erogata 2 minuti circa prima dell’arrivo dell’ambulanza".
"Anticipare, su un tragitto così breve, la scarica elettrica del debrillatore al paziente in arresto cardiaco di almeno 2 minuti – sottolinea con soddisfazione - significa restituirgli almeno il 20% in più di probabilità di tornare a vivere. Stiamo dimostrando che negli scenari di arresto cardiaco improvviso che si verifichino anche a brevissima distanza chilometrica dalla sede di stazionamento di un mezzo mobile di soccorso del 118 su gomma (ambulanza o automedica) il defibrillatore arriva dal paziente con il drone significativamente molto tempo prima che con l’ambulanza o con l’automedica".
Per Balzanelli, "questo significa, in concreto, che in una visione di scenario futuro del soccorso da parte del Sistema di emergenza territoriale 118, che ipotizziamo potersi realisticamente realizzare nei prossimi anni in Italia e nel mondo, in caso di arresto cardiaco improvviso l'invio da parte delle Centrali Operative 118 di un drone con un defibrillatore può anticipare il tempo di erogazione della scarica elettrica, arrivando molto tempo prima di qualsivoglia altro mezzo di soccorso, sia sulle lunghe distanze di percorso rispetto alla sede dell’evento (12 km nell’ultimo test effettuato ad Altomonte) ma anche sulle corte (4 km da Palagianello). Questo importantissimo guadagno temporale consente, in ogni caso, di aumentare in modo rilevante le probabilità di ripristino della circolazione spontanea", chiosa "ringraziando Enac, l’azienda Asl di Taranto, Autostrade per l’Italia, la Polizia, i Carabinieri, il Comune di Palagianello, il consorzio aerospaziale Caltec, DLdroni, Gec Software".
“Il futuro ha messo qui radici importanti nel presente - commenta Vito Gregorio Colacicco, direttore generale della Asl di Taranto – perché quando le vocazioni, umane e professionali, e le competenze salvavita valorizzano l’impiego delle nuove tecnologie, i risultati inaugurano nuove e rivoluzionarie dimensioni del soccorso tempo dipendente, e quindi di servizio reso alla comunità, e devono pertanto diventare, al più presto, prassi nei percorsi operativi di tutela della salute della comunità".