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Dengue, Burioni su focolaio a Fano: "Situazione fuori controllo"

"Le infezioni sono minimo il doppio, ora speriamo nel freddo ma la questione è politica"

Roberto Burioni - (Fotogramma)
Roberto Burioni - (Fotogramma)
01 ottobre 2024 | 14.21
LETTURA: 2 minuti

La Dengue a Fano? "Situazione fuori controllo (le infezioni sono come minimo il doppio). Speriamo nell'arrivo del freddo. Di nuovo, pensate fosse successo a giugno". E' la riflessione postata su Facebook dal virologo Roberto Burioni dopo le news relative al focolaio nelle Marche.

I casi accertati nell'area di Fano sono ormai a quota 102 e l'esperto evidenzia come vada considerato anche il sommerso. La chiave, ammonisce, è "eliminare le zanzare tigre che trasmettono la malattia". Dal punto di vista medico, spiega il professore di virologia e microbiologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, sentito dall'Adnkronos Salute, "dove ci sono uomini non ci devono essere zanzare tigre. Fine del discorso. Se poi per altri motivi si decide di non eradicarle (magari di non provarci neanche) la questione è politica, e bisogna in questo caso essere pronti a pagare il prezzo della diffusione evitabile di queste malattie. Non dimentichiamo che nel 1946 abbiamo eradicato dall'Italia la zanzara anofele, e con essa la malaria".

"La Dengue non è una semplice influenza"

Burioni tiene a precisare che "la Dengue non è, come hanno improvvidamente detto alcuni, una semplice influenza. Nella maggioranza dei casi la malattia, pur gravata da sintomi estremamente fastidiosi (in molti Paesi la chiamano 'febbre spaccaossa', e questo è esemplificativo), guarisce spontaneamente. Ma in un paziente su 20 ha un decorso molto più grave e può essere addirittura fatale. Non abbiamo farmaci specifici e abbiamo da pochissimo un vaccino, che però è inutilizzabile nel contesto italiano e sembra non avere un'efficacia altissima". La Dengue, ricorda, "viene trasmessa esclusivamente dalle zanzare tigre (non le altre specie), che pungono un individuo infetto (che in oltre il 50% dei casi è asintomatico), si infettano a loro volta e rimangono in grado di trasmettere la malattia per tutta la loro vita, che è di un mese circa".

Per fortuna, riflette Burioni, "nella situazione di Fano un aiuto ci dovrebbe arrivare dall'abbassarsi delle temperature. Sotto i 16 gradi le zanzare tigre diventano molto meno attive e quindi meno efficaci nel trasmettere l'infezione. Però pensiamo cosa sarebbe successo in una zona a vocazione turistica se questa situazione si fosse verificata non ai primi di ottobre, ma in giugno. In questo momento, se io fossi un turista a Fano, me ne andrei immediatamente. Questa volta probabilmente ci è andata bene, ma impariamo per il futuro". E' ovvio, continua il virologo, "che in questo contesto il modo per controllare la Dengue è agire sul vettore, quindi sulla zanzara tigre. Dobbiamo usare repellenti (quelli veri, non quelli 'naturali'), far sì che le zanzare non possano deporre le uova e quindi proliferare (quindi eliminare tutti i ristagni di acqua, anche se minimi). Ovviamente quando è in corso un focolaio epidemico diventa indispensabile uccidere le zanzare adulte e potenzialmente in grado di trasmettere l'infezione, per cui bisogna agire con grande energia".

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