La classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana
Isernia è il capoluogo di provincia più ‘parsimonioso’ in fatto di spese postali, che ammontano ad appena 280,60 euro nel 2020. Si evince dalla speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia (sul sito www.adnkronos.com tutte le tabelle e le cifre del report).
Tra le Regioni che per questa voce di spesa riescono a fare più ‘economie’, restando al disotto dei 50.000 euro, troviamo nell’ordine: Belluno (50.000,00), Pesaro (49.380,01), Novara (48.467,78), Fermo (45.428,13), Pescara (45.412,36), Biella (43.105,48), Pisa (39.079,84), Salerno (36.333,45), Crotone (36.240,96), Campobasso (35.985,89), Grosseto (33.069,32), Sondrio (32.935,47), Urbino (32.359,67), Rieti (31.514,10), Aosta (26.956,65), Teramo (26.563,50), La Spezia (23.125,34), Oristano (15.850,81) e, infine Andria e Vercelli che, rispettivamente, con 13.745,14 e 13.585,07, detengono il secondo e terzo posto dopo Isernia fra i capoluoghi con la spesa più bassa.