(dall’inviata Assunta Cassiano) Ha preso il via questa mattina a Perugia l’udienza preliminare per l'ex rettrice dell’università per Stranieri Giuliana Grego Bolli, per l'ex dg Simone Olivieri, per la professoressa Stefania Spina e per l'avvocato della Juventus Maria Turco per i quali i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio in relazione all'’esame-farsa’ sostenuto dal calciatore Luis Suarez un anno fa per ottenere la cittadinanza italiana.
Il gup Natalia Giubilei ha disposto la perizia trascrittiva delle intercettazioni agli atti, ambientali e telefoniche, rinviando l’udienza al 12 ottobre prossimo per il conferimento dell’incarico. All’udienza oltre ai pm titolari del fascicolo Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti e ai difensori degli imputati era presente il procuratore capo Raffaele Cantone.
“E’ stata disposta la perizia trascrittiva di tutte le intercettazioni in atti, telefoniche e ambientali, in accordo con tutte le parti, in maniera tale - ha spiegato l’avvocato Francesco Falcinelli, difensore dell’ex dg Simone Olivieri lasciando il tribunale - che il giudice avrà elementi conoscitivi che sono stabili perché acquisiti con perizia. Il mio assistito - ha aggiunto il penalista - ha sempre reso dichiarazioni e ha fornito un contributo ricostruttivo in ogni fase dell’indagine preliminare”.
Le accuse, contestate dalla Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, a vario titolo sono falso ideologico, rivelazione di segreto d'ufficio e falso materiale. Nel procedimento e’ stata individuata come parte offesa l’Università per Stranieri di Perugia. I pm contestano il reato di falso ideologico in concorso all'ex rettrice dell'Università per Stranieri Giuliana Grego Bolli, al direttore generale Simone Olivieri, ai due professori Stefania Spina e Lorenzo Rocca (che ha già patteggiato una pena) e a Maria Turco.
Quest'ultima, “in qualità di legale incaricato dalla società Juventus, quale concorrente morale e istigatrice”, e gli altri quattro, si legge nel capo di imputazione, “in veste di pubblici ufficiali”, "attestavano falsamente nella delibera del Centro di Valutazione e Certificazioni linguistiche del 9 settembre” che l'istituzione della "sessione straordinaria del 17 settembre era motivata da esigenze logistiche e di sicurezza, quando invece veniva istituita 'ad personam' solo per consentire a Suarez di ottenere, nei tempi richiesti dalla Juventus e all'esito di una fittizia procedura di esame, la certificazione linguistica”.
L’esame-farsa dello scorso settembre per il calciatore Luis Suarez avrebbe portato, secondo l’accusa, “vantaggi patrimoniali” all’Università degli stranieri di Perugia. Per i pm, i vertici dell’Università avrebbero agito per procurare all’Ateneo “il profitto derivante sia dal corrispettivo per l’iscrizione all’esame e per il corso on line di preparazione fornito al calciatore Suarez per un importo di 1.748 euro, nonché i vantaggi patrimoniali derivanti dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la Juventus per future stabili collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri, anche del settore giovanile e dalla diffusione a livello internazionale dell’immagine dell’Ateneo, sui principali media nazionali ed esteri”.
Per quanto riguarda l’accusa di rivelazione di segreto di ufficio in concorso, i magistrati di Perugia accusano i vertici dell’Università per “il file pdf contenente l'intero svolgimento della prova tenutasi poi il 17 settembre 2020” che venne inviato via mail al calciatore cinque giorni prima, il 12 settembre dalla professoressa Stefania Spina.
Quest’ultima, insieme con l'ex rettrice Giuliana Grego Bolli, l'ex dg Simone Olivieri e la professoressa Spina, sono accusati, infine, anche di falso ideologico e materiale, in quanto, si legge, “attestavano falsamente l’effettuazione della procedura di accertamento della conoscenza della lingua italiana al livello B1 in capo a Suarez, requisito necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana, mentre la verifica di tale conoscenza era fittizia in quanto il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova di esame era stato predeterminato e reso noto all’esaminando”.