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Avetrana contro la serie tv sull'omicidio di Sarah Scazzi, ricorso per sospenderla

Depositato un ricorso cautelare d'urgenza per chiedere la rettifica del titolo di 'Avetrana. Qui non è Hollywood' e per la sospensione immediata della serie. Il sindaco: "Meritiamo rispetto"

Volantino per la scomparsa di Sarah Scazzi nel 2010, Avetrana - Fotogramma
Volantino per la scomparsa di Sarah Scazzi nel 2010, Avetrana - Fotogramma
21 ottobre 2024 | 14.05
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Il comune di Avetrana contro la serie tv sull'omicidio di Sarah Scazzi. Gli avvocati difensori del Comune hanno infatti depositato un ricorso cautelare d'urgenza alla competente Autorità giudiziaria per chiedere la rettifica della denominazione della serie tv 'Avetrana. Qui non è Hollywood' e la sua sospensione immediata. Il sindaco Antonio Iazzi, in una nota, ha evidenziato che "la comunità ha da sempre cercato di allontanare da sé i tanti pregiudizi dettati dall’omicidio, dal momento che la tragedia destò sgomento nella collettività", interessata da una imponente risonanza mediatica, che già portò l'amministrazione a costituirsi parte civile nel processo penale arrivato fino in Cassazione con la condanna degli imputati al risarcimento del danno all’immagine in favore del Comune di Avetrana per una serie di riflessi negativi sulla collettività avetranese.

La messa in onda del prodotto cinematografico, prevista per venerdì sulla piattaforma streaming Disney Plus "rischia invece di determinare - prescindendo anche dal contenuto che al momento si ignora – un ulteriore attentato ai diritti della personalità dell’Ente comunale accentuando il pregiudizio che il titolo già lascia presagire nel catapultare l’attenzione dell’utente sul territorio più che sul caso di cronaca", scrivono dal Comune.

Nel ricorso depositato dal pool difensivo, composto dagli avvocati Fabio Saponaro, Stefano Bardaro e Luca Bardaro, si evidenzia inoltre che "risulta indispensabile visionarla in anteprima al fine di appurare se l’associazione del nome della cittadina all’adattamento cinematografico susciti una portata diffamatoria rappresentandola quale comunità ignorante, retrograda, omertosa, eventualmente dedita alla commissione di crimini efferati di tale portata, contrariamente alla realtà".

"I dubbi e le perplessità della comunità avetranese, recepite dal pool difensivo - si legge ancora nella nota - sembrano da ultimo avvalorate dalla recensione del film, pubblicata sul portale della Fondazione Ente dello Spettacolo, che rimanda all’idea di 'un’Italia oscura e spaventosa abitata da mostri della porta accanto. Una porta verso gli inferi dai quali non si fa ritorno', ambientata 'tra terre riarse, strade abbacinanti per il sole, tristi bar centri di incontri serali' che tende a far 'rivivere un mondo di provincia chiuso e asfissiante guidato da una cattiveria che segna senza via di scampo relazioni, amicizie e parentele'".

"La nostra comunità - conclude il Sindaco - merita rispetto e una giusta connotazione. Ricordiamo che nel luglio del 2022, con atto ufficiale della Regione Puglia, Avetrana è stata riconosciuta 'Città d’Arte' e inserita nell’Elenco regionale dei comuni ad economia prevalentemente turistica Città d’arte. A ciò si aggiungano l’accoglienza, l’ospitalità, la generosità e altre peculiarità che da sempre caratterizzano la stessa cittadinanza".

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