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"I test clinici e diagnostici effettuati sono risultati tutti negativi"
La Fiorentina ha comunicato che l'attaccante "Moise Kean, nella notte, è stato dimesso dall’ospedale di Verona e ha fatto rientro a Firenze. I test clinici e diagnostici effettuati sono risultati tutti negativi".
Kean è uscito in barella dal campo domenica durante Verona-Fiorentina ed è stato trasportato in ospedale per accertamenti dopo un colpo al cranio.
L'attaccante viola è rimasto a terra dopo un brutto scontro con due giocatori del Verona. Kean è stato colpito al volto dal ginocchio di un giocatore avversario. Non ha mai perso conoscenza, anche se è dovuto uscire dal campo con una fascia che gli immobilizzava il collo, al 67' sostituito da Richardson.
L'attaccante viola è dunque caduto a terra due volte, la prima per il colpo e il taglio al sopracciglio, e poi quando tornato in campo si è accasciato a terra non potendo proseguire.
"I traumi cranici possono essere commotivi e non commotivi, nel primo la similitudine è quella con il Ko del pugilato. L'atleta si porta in ospedale, rimane 24-48 in osservazione e si studia il quadro clinico. Nel pugilato il boxer viene fermato per 30 giorni. Questo perché esiste la sindrome del secondo impatto che deve essere evitata, a me è accaduto un caso simile a quello di Kean con Philippe Mexes alla Roma. Non è detto" comunque "che l'attaccante della Fiorentina possa per forza saltare la prossima partita" venerdì in casa con il Lecce, ha spiegato all'Adnkronos Salute Mario Brozzi, ex medico sportivo della Roma.
"Quando c'è un trauma cranico commotivo si crea una instabilità elettrica - entra nel merito il medico - e si è visto che per un certo lasso di tempo un neuromediatore inizia a crescere. Questa anomalia in caso di un secondo impatto forte potrebbe generare un edema cerebrale che mette a repentaglio la salute del giocatore. Che fare? Nel caso di Mexes andammo al San Camillo di Roma per una risonanza magnetica spettroscopica, che è in grado di misurare la quantità di questo neuromediatore. Se il dato è stabile non c'è nessun rischio per l'atleta di avere una sindrome del secondo impatto".
"Luca Pengue, responsabile sanitario della Fiorentina, è un mio discepolo. Sono convinto - ha concluso Brozzi - che Kean sia in ottime mani, verrà seguito in queste ore e si capirà come sta. Magari non è detto che si debba fermare a lungo".